Il racconto di Turetta: “Volevo rapire e uccidere Giulia”. Ricostruisce l’omicidio e di fatto ammette la premeditazione

Di Fabrizio Battipaglia

‘Ho pensato di rapire e uccidere’ Giulia Cecchettin che lo voleva lasciare mentre ‘volevo stare ancora con lei’. Così Filippo Turetta, per la prima volta, ha ricostruito il delitto nell’aula del processo, ammettendo la premeditazione. ‘Lei urlava e l’ho colpita ancora’, ha raccontato, spiegando di avere nascosto il corpo perché ‘volevo evitare che venisse visto com’era ridotto’. Turetta ha ammesso in aula di aver detto “una serie di bugie” nel primo interrogatorio con il pm Andrea Petroni. Il giovane, anche alla luce dei memoriali fatti avere alle parti, ha di fatto ammesso di aver premeditato l’omicidio di Giulia Cecchettin così come gli viene contestato dalla procura. In aula c’era il padre della giovane vittima, Gino Cecchettin: ‘Il momento più doloroso è stato sapere cosa ha attraversato mia figlia negli ultimi momenti della sua vita. (Agi)

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