Alluvione in Spagna, nuova allerta a Valencia. Si cercano corpi nel parcheggio sommerso: “E’ cimitero”. Allerta meteo rossa per la provincia di Almeria. Guardia Civil invia 5.200 uomini in zone alluvionate
Di Giulia Di Lorenzo
Ultime notizie alle 22 del 3 novembre. E’ salito ancora, ad almeno 217, il numero delle vittime a causa delle devastanti alluvioni che hanno colpito la Spagna, in particolare la provincia di Valencia. Il nuovo bilancio arriva dopo il ritrovamento oggi di tre corpi nella città valenciana di Pedralba e un altro di una donna a Letur, Albacete. Del totale, 213 decessi sono della Comunità Valenciana, tre di Castilla-La Mancha e uno di Malaga.
Il ministro per le Politiche territoriali e la Memoria democratica, Ángel Víctor Torres, ha confermato il numero “molto alto” di vittime a Valencia dopo la riunione del Comitato di crisi per il monitoraggio degli effetti della Dana, presieduto dal Capo del Governo spagnolo Pedro Sánchez.
Sono invece 183 le autopsie eseguite finora, mentre sono 67 le persone identificate, come spiega Inma Lidón dell’Istituto di Medicina Legale di Valencia.
L’ Aemet ha avvertito che nelle zone già colpite dalle alluvioni potrebbero accumularsi più di 100-150 litri per metro quadrato di pioggia. E proprio nella zona di Valencia – dove oggi si sono recati il re di Spagna Felipe VI e la regina Letizia accompagnati dal primo ministro spagnolo Sanchez, dal presidente della Generalitat Valenciana Mazón e dalla delegata del Governo nella Comunità Valenciana Bernabé – piove ancora. Nelle ultime quattro ore, 41 litri di pioggia per metro quadrato sono caduti nel comune valenciano di Carcaixent.. L’allerta, che sarà attiva fino alle 23:59, prevede anche precipitazioni di 50 litri per metro quadrato in un’ora sulla costa meridionale di Valencia e di 40 l/m4 in un’ora nella parte centro-settentrionale di Castellon.
Il parcheggio che si è trasformato in una trappola
Il bilancio delle vittime è destinato ad aggravarsi. I soccorritori stanno arrivando in zone finora sommerse dall’acqua. “E’ un cimitero”, dicono intanto i sommozzatori dell’Unità militare di emergenza (Ume) in azione in un parcheggio del Centro commerciale Bonaire ad Aldaya, non lontano da Valencia. Sarebbero state individuate decine di cadaveri nel parking sotterraneo da 5.800 posti auto sommersi dall’acqua e dal fango. Diciannove volontari sono rimasti intossicati dal monossido di carbonio, ha reso noto la Guardia civil spagnola, mentre stavano pulendo un garage a Chiva, nella regione di Valencia.
Gettato fango contro il Re Felipe
”Assassini!”. Così il re di Spagna Felipe IV e il premier spagnolo Sanchez sono stati contestati a Paiporta, una dei Paesi più colpiti dall’alluvione. La tensione al passaggio dei reali è stata altissima e i cittadini scesi in strada hanno gettato fango contro il re. Il dispositivo di sicurezza ha tentato di proteggere la delegazione reale, dopo che il protocollo è stato violato. Le persone hanno oltrepassato il cordone che era stato stabilito attorno ai reali. Per garantire la sicurezza sono intervenenuti agenti della Polizia nazionale a cavallo, oltre a membri della Guardia Civil. Un gruppo di persone ha gridato in coro “dov’è Pedro Sánchez?”. Il re, con i vestiti sporchi di fango, ha voluto continuare la visita e ha cercato di ascoltare un cittadino dopo averne consolato un altro.
Le forze in campo
La Guardia Civil spagnola ha rafforzato la sua presenza nelle zone alluvionate e inviato oggi 5.200 uomini provenienti da tutta la Spagna nella provincia di Valencia, rende noto in un comunicato la direzione della Guardia Civil spiegando che finora sono state condotte oltre 36.115 operazioni di soccorso e sono stati effettuati 35 arresti per saccheggio. Per prestare soccorso, si legge nella nota, i soldati hanno a disposizione 560 veicoli fuoristrada, 4 uffici mobili di servizio ai cittadini, veicoli di servizio speciale di criminalità, 10 imbarcazioni leggere, 7 elicotteri e 69 droni. Il Governo spagnolo aveva annunciato ieri l’invio di altri 10.000 soldati e Agenti di polizia nel sud-est della Spagna per aiutare le vittime e contribuire alla ricerca dei dispersi. In totale, “altri 5.000 soldati” saranno schierati sul posto per affrontare quello che costituisce “il più grande disastro naturale della storia recente del nostro Paese”, ha annunciato in un comunicato il primo ministro Pedro Sánchez dal Palazzo della Moncloa, sua residenza ufficiale. Questa cifra porta a 7.500 il numero dei soldati mobilitati nelle zone colpite, si tratta del “più grande dispiegamento di forze armate mai effettuato in Spagna in tempo di pace”, ha insistito il capo del Governo.
Donna ritrovata viva in auto dopo tre giorni
Venerdì una donna è stata ritrovata viva nella sua auto, bloccata per giorni in un passaggio sotterraneo alla periferia di Valencia, secondo un funzionario della protezione civile. Secondo il quotidiano El Pais, lei era accanto alla nuora morta quando i servizi di emergenza si sono presi cura di lei. Se le possibilità di trovare sopravvissuti sono ormai agli sgoccioli, la priorità di soldati e polizia resta, secondo l’esecutivo, la ricerca dei dispersi, con il ripristino di strade e infrastrutture per consentire la “consegna” degli aiuti e il ripristino dei “ servizi essenziali”. La Redazione è in diretto contatto con Raquel Martin, corrispondente giornalista, che da Madrid sta seguendo l’evolversi dei fatti alluvionali drammatici accaduti , la quale ci conferma che l’intera Spagna è inginocchiata. Le persone sono scioccate ed esprimono rabbia e impotenza contro una catastrofe senza pari nella storia recente del Paese. Da qualche ora-ci dice- è scattata una nuova allerta. L’Agenzia Meteorologica Statale (Aemet) ha avvertito della possibilità che si verifichino temporali molto forti anche nelle prime ore di Lunedì 4 novembre nel Mediterraneo, attivando l’allerta rossa in Almeria. Secondo Aemet nelle zone già colpite dalle alluvioni del 29 ottobre potrebbero cadere più di 100-150 litri per metro quadrato. Dove è prevista la maggior quantità di pioggia, 150 l/m, è sulla costa meridionale, sulla costa settentrionale e interna di Castellòn e sulla costa settentrionale e meridionale di Valencia. Inoltre,- afferma- che c’è grande tensione, la paura e la rabbia si stanno diffondendo e ai politici si contesta il fatto di non saper gestire un’emergenza “.