Oggi è Sant’ Elisabetta d’Ungheria
Sant’ Elisabetta d’Ungheria
27 maggio 1235, Perugia , papa Gregorio IX
Appena quindicenne adunque per volontà dei parenti impalmò il promesso sposo Ludovico IV, langravio di Turingia in Germania, il quale per primo dono di nozze gli presentò uno specchio riflettente l’immagine del Salvatore. D’allora un triplice amore: verso la famiglia, Dio ed il prossimo divenne l’occupazione di tutta la sua vita. A questo fine Elisabetta divise le ore del giorno tra la preghiera, il lavoro, le visite agli infermi e il soccorso agli indigenti.
Biasimata spesso dai cortigiani quasi che il suo modo di vivere convenisse più ad una monaca che ad una principessa, essa appoggiata dal suo pio marito seppe imporre silenzio ed indurre molti a seguire i suoi esempi. Entrando in chiesa, deponeva la regale corona, stimandosi indegna di comparire col capo ornato di gemme dinanzi a Colui che fu incoronato di spine. Similmente aborriva ogni sfarzo, ma pregava, lavorava e colla sua carità illuminata provvedeva ogni giorno a più di 900 poveri. Ella stessa si portava nei tuguri dei villaggi dove consolava materialmente e spiritualmente i miseri.
autore Karl von Blaas Rosenwunder anno 1839
Un giorno, scendendo dal castello di Wartburg fino al villaggio di Eisenach, nel suo pio esercizio di carità col mantello pieno di pani destinati ai poveri, incontrò il marito Ludovico che, contrario alle sue volontà, volle ad ogni costo veder cosa contenesse: apertolo, non vi trovò che un fascio di rose fragranti. Altra volta raccolse un fanciullo lebbroso e, curatolo, lo depose nel suo letto coniugale; salito il principe in camera e tirate le coperte, invece del lebbroso trovò l’immagine del Crocifisso.
autore Johann von der Leyten anno 1511
In quel tempo si diffuse in tutta la Germania una spaventosa carestia a cui la madre dei poveri (così era comunemente chiamata la nostra Santa) andò incontro dando fondo al ricco erario e privandosi di tutti gli oggetti di lusso.
Ma il Signore volle dalla sua serva fedele prove d’amore e fedeltà ben maggiori. Ludovico, partito coi crociati per la Terra Santa, quando fu giunto ad Otranto, cadde infermo e morì. A tanta sciagura si aggiunse la più spietata persecuzione. Il cognato Enrico, usurpato il langraviato, spogliò Elisabetta di tutte le sue possessioni e barbaramente la scacciò di corte con i suoi bambini. Un bando vietava ai sudditi di accoglierla, e la regina dei poveri non trovò rifugio che in una stalla. È straziante quella pagina della sua vita; ella però tutto sopportò con animo profondamente rassegnato, e Dio volle che le fosse resa giustizia. Per opera del padre suo fu reintegrata nei suoi diritti e in quelli dei figli: restituiti i beni, le fu restituita la corona e proposta anche la mano di un principe; ma essa, vestendo l’abito e la fune del poverello d’Assisi, preferì la povertà ad ogni gloria umana, riconoscente a Dio dei dolori e di tutte le ingratitudini sofferte.
Le celesti consolazioni del suo Divino Sposo allietarono i suoi ultimi giorni ed ella morì il 17 novembre 1231 a soli 25 anni di età.
autore Sándor Liezen-Mayer anno 1235
Fu proclamata santa da papa Gregorio IX nel 1235.
PRATICA. Facciamo sempre la carità ai poveri.
PREGHIERA. Illumina, Dio misericordioso, i cuori dei tuoi fedeli, e per le preghiere gloriose della beata Elisabetta fa’ che noi disprezziamo le prosperità del mondo e godiamo sempre delle consolazioni celesti.
MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Elisabetta di Ungheria, che, ancora fanciulla, fu data in sposa a Ludovico, conte di Turingia, al quale diede tre figli; rimasta vedova, dopo aver sostenuto con fortezza d’animo gravi tribolazioni, dedita già da tempo alla meditazione delle realtà celesti, si ritirò a Marburg in Germania in un ospedale da lei fondato, abbracciando la povertà e adoperandosi nella cura degli infermi e dei poveri fino all’ultimo respiro esalato all’età di venticinque anni.
ICONOGRAFIA
Nell’iconografia Santa Elisabetta è raffigurata spesso durante i suoi esercizi a favore dei poveri come nei momenti di carità o di conforto verso i più deboli. In tutte le opere ha sempre abbigliamenti regali, con un mantello rosso e porge una forma di pane ad un povero.
autore Frederic Leighton anno 1895
Tante sono anche le rappresentazioni della nota scena del miracolo del rose.
autore Carl Wilhelm Friedrich Oesterley anno 1865
In alcune opere possiamo notare il simbolo della palma simbolo della sua vita tribolata che la vedeva fare opere di bene contro il volere dei propri suoceri e cortigiani.
autore Francisco de Zurbarán anno 1635-1640
L’AUDIO-VIDEO
– San Florin
Sacerdote– San Giordano Ansalone
Sacerdote domenicano, martire– Beato Josafat Kocylovskyj
Vescovo e martire– San Lazzaro
Monaco a Costantinopoli– Beato Lupo Sebastiano Hunot
Martire– San Namazio di Vienne
Vescovo– San Tommaso Hioji Kokuzayemon Nishi
Sacerdote domenicano, martire– Sant’ Ugo di Novara di Sicilia
Abate– San Giovanni del Castillo
Sacerdote
Altre venerazioni di Sant’ Elisabetta:
04 gennaio:-Sant’ Elisabetta Anna Bayley Seton
Vedova
10 giugno:-Sant’ Elisabetta Guillen
Vergine mercedaria
04 luglio:-Sant’ Elisabetta del Portogallo
Regina
19 luglio:-Santi Elisabetta Qin Bianzhi e Simone Qin Chunfu
Martiri
23 settembre:-Sant’ Elisabetta
Madre di Giovanni Battista
17 novembre:-Sant’ Elisabetta d’Ungheria
Religiosa
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