Basilica di San Paolo fuori le mura

Basilica di San Paolo fuori le mura


Nome: Basilica di San Paolo fuori le mura
Titolo: Basilica papale
Indirizzo: Piazzale San Paolo, 1 – Roma
Dedicato a: San Paolo
Reliquie di: San Paolo

Quando la religione cristiana era bandita dall’impero romano, fu eretta, sulla tomba dell’Apostolo S. Paolo, nei pressi della via Ostiense, una sorta di cella sepolcrale, che divenne presto meta di pellegrini e di fedeli. L’imperatore Costantino, dopo aver liberalizzato il Cristianesimo con l’editto del 314, fece costruire, in luogo della modesta tomba, una grande basilica. Questa fu consacrata, così si dice, il 18 novembre dell’anno 324, durante il pontificato di Silvestro (314-335). Nell’anno 386 l’imperatore Valentiniano II ordinò di rendere più maestosa la basilica dedicata a S. Paolo e incaricò un certo Ciriade di eseguire i lavori. Egli realizzò un’imponente costruzione, divisa in cinque navate da 80 colossali colonne marmoree provenienti da antichi edifici pagani. Papa Siricio (384-399) la consacrò nel 390; Galla Placidia, figlia di Teodosio e sorella dell’inetto imperatore Onorio, la fece ornare del grande mosaico nell’arco trionfale, ancora oggi visibile (ache se restauratissimo).

Antica Basilica di San Paolo

L’antica basilica prima dell’incendio

La basilica fu depredata nel 739 dai Longobardi e nell’847 dai Saraceni. Per paura di altre incursioni, papa Giovanni VIII (872-882) fece costruire attorno alla basilica una cinta muraria merlata, all’interno della quale si costituì una sorta di cittadella che fu chiamata (dal nome del papa) «Giovannipoli».

Il mosaico dell’abside fu iniziato durante il pontificato di Onorio III (1216-1227) e fu completato da Niccolò III (1277-1280). Alla fine del XIII secolo Pietro Cavallini dipinse gli affreschi della navata centrale e Arnolfo di Cambio costruì il bellissimo ciborio dell’altar maggiore. Pietro Cavallini fu anche incaricato, da papa Giovanni XXII (1316-1334), di eseguire i mosaici che adornavano l’antica facciata.

Nel 1348 la basilica subì danni notevoli in seguito a un terremoto; il campanile, che risaliva al secolo XI, andò distrutto, ma fu subito ricostruito. Nel 1527 fu saccheggiata dalle milizie di Carlo V. Nei secoli XVII e XVIII furono eseguiti diversi lavori soprattutto all’interno. Nel 1600 fu costruito l’altare maggiore ad opera di Onorio Longhi; pochi anni dopo Carlo Maderno progettò la cappella del Sacramento, la quale era ornata da una serie di dipinti di Giovanni Lanfranco, oggi perduti. Altri lavori di restauro furono eseguiti durante il pontificato di Benedetto XIII (1724-1730) e di Benedetto XIV (1740-1758).

Basilica di San Paolo dopo l'incendio

La basilica dopo l’incendio

LA RICOSTRUIZIONE OTTOCENTESCA

Nella notte tra il 15 e il 16 luglio 1823 scoppiò un violento incendio che distrusse quasi completamente la basilica; si salvarono solamente il transetto, l’abside, il ciborio, parte dell’arco trionfale e il chiostro.

Tutte le altre parti del maestoso edificio furono ridotte a un cumulo di macerie. La notizia del disastro venne taciuta a papa Pio VII Chiaramonti, che in quei giorni era sul letto di morte.

Il suo successore, Leone XII (1823-1829), si adoperò perchè la basilica venisse ricostruita al più presto; da tutto il mondo giunsero aiuti e finanziamenti. L’incarico di eseguire i lavori fu affidato in un primo momento al Valadier; ma il grande architetto fu poi messo in disparte perchè le sue idee erano, a detta dei più, troppo antiquate. Furono allora incaricati Pasquale Belli, Pietro Bosio e Pietro Camporese il Giovane, i quali si misero subito all’opera. Successivamente divenne direttore dei lavori Luigi Poletti, il quale progettò l’esterno, l’interno e il campanile. Virgilio Vespignani firmò il progetto del quadriportico che precede la facciata, il quale fu poi completato da Guglielmo Calderini.

Il grandioso quadriportico che precede la facciata fu eretto in sostituzione del portico costruito nel secolo XVIII, e distrutto nell’incendio. Al centro di esso vi è la statua di S. Paolo, di Pietro Canonica.

Nella parte superiore della facciata, al posto degli antichi mosaici del Cavallini, andati distrutti, vi sono i mosaici ottocenteschi di Filippo Agricola e Nicola Consoni. Il campanile, opera di Luigi Poletti, è una torre a cinque piani, che ricorda il faro di un porto: sostituisce la torre campanaria del XIV secolo.

L’ingresso secondario alla testata del braccio sinistro del transetto, è preceduto da un pronao costituito da 12 colonne dell’antica basilica, che si trovavano un tempo nelle navate laterali.

Interno San Paolo Fuori le Mura

L’interno

L’INTERNO

Lo smisurato interno (m. 131,66X65; altezza m. 29,70), diviso in cinque navate da 80 colonne monolotiche di granito. Tra le finestre della navata centrale vi erano, prima dell’incendio, gli affreschi di Pietro Cavallini; nel secolo scorso furono rimpiazzati con una serie di dipinti, raffiguranti episodi della vita di S. Paolo, eseguiti da un gruppo di ottimi artisti ottocenteschi. Nel fregio sottostante, che gira per tutta la navata centrale e per quelle laterali, vi sono i medaglioni con i ritratti dei 265 papi succeduti da S. Pietro a Giovanni Paolo II. In origine erano affreschi, dei quali rimangono alcuni frammenti conservati nel convento; dopo l’incendio furono rifatti in mosaico.

Colonne entrata San Paolo Fuori le Mura

Le colonne dell’entrata

Da notare, nella parete d’ingresso, le 6 grandi colonne di alabastro donate dal viceré d’Egitto a Gregorio XVI nel 1843. Sopra il portale maggiore, lo stemma di Pio IX è sorretto da due angeli scolpiti da Ignazio Iacometti. Anche al centro del ricco soffitto ligneo a lacunari con fregi d’oro su fondo bianco, campeggia lo stemma di Pio IX.

Il mosaico dell’arco trionfale, eseguito alla fine del IV secolo, fu notevolmente danneggiato dall’incendio del 1823; dopo il restauro ha perso l’antico splendore. Rappresenta Cristo benedicente, al centro, con due angeli adoranti e i simboli dei quattro evangelisti; completano l’immagine le figure di 24 anziani che presentano corone a Cristo e in basso, ai lati, S. Pietro e S. Paolo.

Ciborio San Paolo Fuori le Mura

Il ciborio

Bellissimo il ciborio, realizzato da Arnolfo di Cambio alla fine del ‘300, in perfetto stile gotico.

Quattro colonne di porfido con capitelli dorati sostengono quattro archi a tre lobi sormontati da frontoni e pinnacoli; al centro si eleva una sorta di campaniletto elegantemente decorato. Negli spigoli esterni, entro nicchie angolari, vi sono le statuette dei SS. Pietro, Paolo, Benedetto e Luca; altri piccoli bassorilievi si trovano ai lati delle ogive dei quattro archi; coppie di angeli sostengono, nei timpani, gli eleganti rosoni traforati. Sotto l’ottocentesco altare maggiore (quello di Onorio Longhi fu distrutto dall’incendio), nella confessione, si trova la tomba di S. Paolo, un grande sarcofago coperto da una lapide marmorea del IV secolo (una copia è visibile in sacrestia).

Altare maggio San Paolo Fuori le Mura

L’altare maggiore con la tomba di San Paolo

Notevole l’antico candelabro per il cero pasquale: dalla base, nella quale sono scolpite figure umane, mostri, leoni e arieti, si erge una colonna composta da sette cilindri sovrapposti, ognuno dei quali è decorato da altorilievi. Sono sculture un po’ rozze, ma bellissime; gli autori furono, nella seconda metà del XII secolo, Nicola d’Angelo e Pietro Vassalletto.

Mosaico della calotta absidale

Mosaico della calotta absidale

Anche il mosaico della calotta absidale, che era stato commissionato da Onorio III ad alcuni artisti veneti nella prima metà del ‘200, in sostituzione di quello assai deteriorato del V secolo, fu alterato notevolmente durante il restauro ottocentesco. Rappresenta Cristo in trono benedicente, affiancato dai SS. Luca, Paolo, Pietro e Andrea; in basso gli Apostoli, separati da curiosi alberelli di palma.

Alle due estremità del transetto, coperto da un ricco soffitto ligneo ornato con gli stemmi di quattro papi (Pio VII, Leone XII, Pio VIII e Gregorio XVI), vi sono due altari elegantemente rivestiti di marmi e lapislazzuli, donati nel secolo scorso dallo Zar di Russia Nicola I. Nella parte posteriore dell’arco trionfale e nell’arco dell’abside, sono visibili alcuni frammenti di mosaici di Pietro Cavallini che ornavano la facciata esterna della basilica.

Nella parete di fondo si aprono quattro cappelle; le più importanti sono quelle che fiancheggiano l’abside, entrambe realizzate da Carlo Maderno nella prima metà del secolo XVII e scampate all’incendio. In quella di sinistra, dedicata al SS. Sacramento, è conservato un crocifisso ligneo da alcuni attribuito a Pietro Cavallini; si dice che l’artista, divenuto vecchio e quasi cieco, si sia dedicato a modellare il legno. Ma questa ipotesi non trova una valida conferma, tanto che recentemente l’opera è stata attribuita, da altri storici, a Tino di Camaino. In una vecchia nicchia nella parete di destra, da notare la statua di S. Brigida eseguita da Stefano Maderno. Nella cappella a destra dell’abside, dedicata a S. Lorenzo, si trova, sull’altare maggiore, un trittico marmoreo del ‘400 della scuola del Bregno.

Acquasantiera San Paolo Fuori le Mura

L’acquasantiera

La curiosa acquasantiera all’estremità della parete di fondo; fu realizzata da Pietro Galli nel 1860 e raffigura una bambina che si salva dal demonio sfiorando con una mano l’acqua benedetta.

In alcuni ambienti annessi alla sacrestia vi è una pinacoteca con diversi cimeli; il più importante è l’antica porta bronzea della basilica (XI secolo), semidistrutta dall’incendio. Nei 54 riquadri cesellati in argento vi erano rappresentati alcuni episodi della vita di Gesù.

IL CHIOSTRO

Il bellissimo chiostro, uno dei più importanti esempi di arte cosmatesca, fu iniziato nel 1205 e completato probabilmente fra il 1235 e il 1240. Gli autori appartengono quasi certamente alla famiglia dei Vassalletto, famosi mastri marmorari romani; furono gli stessi artisti che realizzarono anche il chiostro di S. Giovanni in Laterano. Una serie di colonnine lisce, ottagonali, tortili e binate sostengono gli archi a tutto sesto, sopra i quali vi è una trabeazione decorata con marmi policromi e mosaici. Alcune colonne sonO ornate da numerose tessere di mosaico, rosse, nere e dorate, che formano eleganti fregi; da notare, fra gli archetti, i graziosi bassorilievi.

Chiostro San Paolo Fuori le Mura

Il chiostro

Numerosi, nel porticato del chiostro, i frammenti provenienti dalla basilica antica, tra i quali spicca un sarcofago romano ornato con bassorilievi raffiguranti scene mitologiche, sul fronte anteriore, e tre navi con amorini e delfini, sul fronte posteriore.

ORARI

VISITE
dalle 07:00 alle 19:00

MESSE
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ
Ore 07:00 Messa d’orario | Ore 10:00 Messa d’orario | Ore 17:00 Messa d’orario | Ore 18:00 Vespri
SABATO MATTINA
Ore 07:00 Messa d’orario | Ore 10:00 Messa d’orario
SABATO SERA E PREFESTIVI
Ore 17:00 Primi Vespri | Ore 18:00 Messa d’orario
DOMENICA E SOLENNITÀ
Ore 08:00 Messa d’orario | Ore 10:00 Messa conventuale | Ore 12:00 Messa d’orario | Ore 17:00 Vespri | Ore 18:00 Messa d’orari

VISITA IN TRE DIMENSIONI

ESTERNO

INTERNO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

RSS
Follow by Email
Pinterest
LinkedIn
Share
Instagram
Telegram
WhatsApp
FbMessenger
Tiktok