DEF ; Ecco le ipotesi del governo Meloni !
L’asticella del Pil si avvia ad essere rivista al rialzo per quest’anno. Il Documento di economia e finanza che il governo varerà martedì in consiglio dei Ministri certificherà un +0,9% tendenziale (a legislazione vigente), che potrebbe arrivare almeno a toccare il +1% nel quadro programmatico, che tiene conto delle misure che l’esecutivo intende adottare. Ma c’è una variabile cui si guarda con attenzione, ed è la spinta sul Pil del Pnrr, che tra ritardi, cambi di governance e la terza rata ancora in stand by a Bruxelles, potrebbe risultare più contenuta delle attese.
A far ben sperare per il Pil 2023 c’è il trend positivo dell’economia atteso nella prima metà dell’anno. La Banca d’Italia conferma la “lieve ripresa” del prodotto interno lordo italiano nel primo trimestre, dopo la stagnazione della fine del 2022.
“Secondo i nostri modelli – sostiene – in Italia l’attività economica sarebbe leggermente aumentata nel primo trimestre del 2023, sostenuta dal settore manifatturiero, il quale beneficia della discesa dei corsi energetici e dell’allentamento delle strozzature lungo le catene di approvvigionamento”. Questo evidenzia il Bollettino economico di Via Nazionale, che fa notare come tuttavia l’inflazione pesi ancora sui consumi, con la spesa delle famiglie che resta “debole”.
Un quadro analogo a quello fornito dall’Ufficio parlamentare di bilancio, che ha evidenziato “segnali di ripresa moderata nel primo trimestre”, con il Pil che avrebbe ripreso a espandersi, a ritmi moderati, con rischi bilanciati nel breve termine. Ma nel medio termine continuano a prevalere “rischi al ribasso sulla crescita”, avverte l’Upb, che indica tra gli elementi a rischio, oltre alla guerra, in primo luogo proprio “i tempi di attuazione del Pnrr”.
In cima alla lista c’è l’avvio della riforma fiscale, con il taglio delle aliquote Irpef; ma ci sono anche da rinnovare gli aiuti alle famiglie e imprese anche oltre la seconda metà dell’anno.